Gli interrogativi della Guardia Agroforestale Italiana dopo la tragedia di Eboli
La Guardia Agroforestale Italiana ha espresso sgomento e rabbia per la morte di un bambino ucciso da due pitbull ad Eboli, in località Campolongo. Secondo quanto riportato in una nota diffusa dall’organizzazione, il bambino è stato vittima di due cani appartenenti a razze considerate pericolose.
Le leggi in vigore prevedono l’obbligo di guinzaglio e museruola per i cani aggressivi, nonché l’assicurazione di responsabilità civile per i proprietari. Tuttavia, sorgono diversi dubbi sulla reale applicazione di tali normative e sulla presenza degli organismi preposti al controllo sul territorio.
La Guardia Agroforestale Italiana chiede un censimento dei cani nei comuni e la verifica delle razze considerate pericolose, sottolineando l’importanza di interventi immediati per prevenire ulteriori tragedie. Il presidente nazionale, Antonio D’Acunto, ha sottolineato la necessità di agire tempestivamente per evitare altre morti innocenti.
È evidente la mancanza di controlli efficaci sul territorio e la scarsa presenza di organi preposti alla tutela degli animali e della sicurezza pubblica. È necessario un maggiore impegno da parte delle istituzioni competenti per garantire il rispetto delle normative e la protezione dei cittadini.