E se l’assassino fosse il maggiordomo? Questa domanda potrebbe essere applicata anche al misterioso caso dell’inquinamento da tetracloroetilene nelle acque potabili di Benevento. Secondo una relazione stilata dai professori Francesco Fiorillo e Libera Esposito dell’Università del Sannio, il fiume Calore potrebbe essere il principale responsabile di questa contaminazione.

Attraverso un’analisi approfondita delle serie storiche dei campionamenti effettuati sulle acque di Pezzapiana, i due esperti hanno evidenziato una possibile correlazione tra il fiume Calore e la falda acquifera della zona. In particolare, sembra che i pozzi di Pezzapiana prelevino acqua anche dal Calore, soprattutto durante i periodi di magra. Questo potrebbe spiegare la presenza di tetracloroetilene nelle acque potabili della città, nonostante i rigorosi controlli effettuati da Gesesa.

Il novembre del 2022 è stato particolarmente critico, con valori di tetracloroetilene ben al di sopra della soglia di contaminazione ambientale. Questo ha portato alla chiusura improvvisa dei rubinetti e a una polemica tra le istituzioni locali. Nonostante i tentativi di risolvere il problema con la costruzione di un impianto per l’abbattimento degli inquinanti, la causa specifica di questo episodio rimane ancora un mistero.

Secondo i professori Fiorillo ed Esposito, potrebbe essere necessario condurre ulteriori analisi sulle acque del fiume Calore per individuare la fonte della contaminazione. In attesa di nuovi sviluppi, resta il fatto che la salute dei cittadini di Benevento potrebbe essere a rischio a causa di questa situazione. La verità potrebbe essere più vicina di quanto si pensi, forse è proprio il maggiordomo che ha sempre lavorato nell’ombra a commettere il crimine perfetto.

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