La sentenza emessa nel processo Aste Ok è stata definita come storica da Alberico Villani, il penalista che difende Armando Aprile. Dopo tre anni di processo e 70 udienze dibattimentali, il Tribunale ha ritenuto che il fatto contestato fosse diverso da come era stato prospettato. Nonostante Aprile abbia ricevuto una condanna per un falso in perizia, il grosso delle imputazioni riguardava il reato di associazione camorristica, che è stato rigettato. I difensori hanno accolto in modi diversi l’ordinanza del Tribunale, ma tutti concordano sul fatto che l’impianto accusatorio è saltato. Ora si aprirà un nuovo capitolo con la trasmissione degli atti a Napoli, dove si dovrà dimostrare che non c’è stata alcuna attività intimidatoria nei confronti dei debitori. I veri frodati in questa vicenda sono i creditori, mentre i debitori hanno beneficiato di aste a prezzi stracciati. Armando Aprile si è difeso sostenendo di non aver bisogno dell’aiuto dei Galdieri per gestire le proprie attività. In definitiva, la verità storica è che Aprile poteva partecipare alle aste e acquistare beni di alto valore senza l’aiuto di nessuno.

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