Il Procuratore Borrelli ha tenuto una conferenza stampa per illustrare i dettagli dell’operazione che ha portato all’arresto di 15 persone coinvolte nel traffico internazionale di sostanze stupefacenti. L’indagine è partita dal ritrovamento di grandi quantità di droga presso il Porto di Salerno, identificato come un importante punto di passaggio per diverse organizzazioni criminali.
I gruppi coinvolti sono stati identificati come facenti parte del gruppo Alvaro di Reggio Calabria e del gruppo di Giuseppe Gargiulo di Napoli. Il Procuratore Borrelli ha sottolineato la facilità con cui il Porto di Salerno è stato utilizzato per traffici illeciti, a causa della mancanza di adeguati controlli di sicurezza.
L’indagine è stata condotta in collaborazione con il ROS di Roma, coinvolgendo reparti operativi speciali per garantire il successo dell’operazione. Al momento, due persone coinvolte sono ancora in fuga, mentre le indagini continuano per individuare eventuali complici.
La conferenza stampa ha evidenziato l’impegno delle autorità nel contrastare il traffico di droga e nel individuare le falle nei sistemi di sicurezza che permettono tali attività illecite. Tra i destinatari dei provvedimenti figurano anche affiliati alle cosche di ‘ndrangheta degli Alvaro e di Sinopoli, accusati di importare cocaina e marijuana.
I reati contestati, tutti con l’aggravante mafiosa, includono furto, ricettazione e minacce. Il capo della banda di narcotrafficanti è stato identificato come Carmine Ferrara, che avrebbe agito come intermediario tra i narcotrafficanti stranieri e italiani.
Inoltre, nell’ambito di questa inchiesta è stato eseguito un ingente sequestro di cocaina su una nave libanese, proveniente dall’Ecuador. Questa operazione dimostra l’impegno delle autorità nel contrastare il traffico di droga e nel perseguire coloro che si dedicano a queste attività illegali.

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