Il processo per il duplice omicidio Abrunzo-Gaiola ha avuto un epilogo sorprendente a Napoli. Il Pubblico Ministero aveva chiesto l’ergastolo per il mandante e gli esecutori materiali del crimine, ma alla fine i tre imputati hanno scelto di confessare prima della sentenza, ottenendo delle attenuanti. Così, il giudice ha condannato Mariano Riccio, Francesco Paolo Russo e Franco Gaiola a 20 anni di reclusione ciascuno, una pena inferiore all’ergastolo.

I fatti risalgono al 2012, durante una faida tra clan rivali. Ciro Abrunzo e Franco Gaiola furono uccisi a colpi di arma da fuoco in Corso Sirena a Barra. I killer, travestiti da operatori ecologici, arrivarono da Secondigliano e compirono l’agguato, colpendo mortalmente le vittime.

Dopo 10 anni di indagini, nel 2022 quattro persone sono state arrestate per l’omicidio: Mariano Riccio (mandante), Francesco Paolo Russo, Franco Bottino e Sabato Palumbo. Il processo ha visto la confessione degli imputati, che ha portato a una riduzione della pena. Le prove raccolte hanno confermato il coinvolgimento dei colpevoli nel duplice omicidio.

La vicenda ha mostrato ancora una volta la ferocia delle faide tra clan camorristici e l’importanza del lavoro delle forze dell’ordine per portare giustizia alle vittime.

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