Il giovane Kevin De Vito è stato condannato a otto mesi di reclusione, pena sospesa, per aver minacciato il giudice del tribunale di Avellino, Paolo Cassano, dicendo di volergli sparare in testa. Le minacce sono state proferite mentre De Vito era detenuto nel carcere di Bellizzi Irpino, dove gli veniva notificata una seconda ordinanza di custodia cautelare. Il giovane ha dichiarato di non aver mai voluto minacciare il giudice, ma che le sue parole erano dettate da un momento di nervosismo. Attualmente è coinvolto in tre procedimenti penali, tra cui tentata estorsione e detenzione di armi illegali.

Le indagini sull’estorsione ad una coppia di tossicodipendenti hanno portato alla luce delle foto di armi sul cellulare di De Vito, che ha poi ricevuto una seconda ordinanza di custodia cautelare per detenzione di armi e falso nei registri di un’armeria. Durante la notifica di quest’ultima ordinanza, De Vito ha iniziato a inveire contro il giudice Cassano, firmatario del provvedimento, facendo delle minacce che sono state riportate in una relazione di servizio.

Il sostituto procuratore Francesco Dall’Olio ha aperto un fascicolo d’inchiesta e durante l’udienza preliminare il giudice Paolo Cassano si è costituito parte civile. De Vito è stato condannato in primo grado a 4 anni e 9 mesi per detenzione di armi illegali e estorsione alla coppia di tossicodipendenti di Rione Ferrovia. Le minacce proferite ai danni dei coniugi sarebbero continuate per oltre un mese, con episodi in cui sono stati minacciati con armi e materiale esplosivo.

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