Nelle scorse settimane la Procura di Salerno ha emesso cinque misure cautelari personali nell’ambito di un procedimento penale contro cittadini accusati di reati contro il patrimonio, in particolare frodi informatiche e riciclaggio di denaro. Le indagini sono state condotte dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Bologna, e sono scaturite dalle denunce di vittime che avevano riscontrato addebiti non autorizzati sui propri conti corrente a seguito di messaggi fraudolenti.
La tecnica criminale utilizzata prevedeva l’invio di un sms con un link che portava a una pagina simile a quella di accesso al servizio di home banking, dove venivano richieste le credenziali dell’utente. Successivamente, la vittima veniva contattata telefonicamente e le veniva chiesto di fornire l’OTP generato dall’applicazione sul telefono. Una volta ottenuti tutti i dati necessari, i truffatori procedevano a effettuare bonifici verso i propri conti corrente.
Le indagini hanno permesso di individuare e arrestare cinque persone: Rasola Gino, Sergiano Eliseba, Guarnieri Daniele agli arresti domiciliari, e Ianniello Francesco e Giallolorenzo Annamaria con l’obbligo di presentarsi davanti alla Procura. Altri 11 indagati sono stati scagionati per mancanza di prove. Gli avvocati dei sospettati hanno annunciato ricorso contro le misure cautelari.
Il Tribunale ha dichiarato che i provvedimenti sono impugnabili e che è possibile presentare ricorso per riesame. La lotta contro le truffe informatiche è sempre più importante, e è fondamentale che le autorità competenti continuino a vigilare e ad agire contro questi fenomeni criminali che danneggiano le vittime e la sicurezza del sistema bancario.