Il processo di Appello nei confronti del presunto capoclan Agostino Sangermano è iniziato ieri mattina davanti ai magistrati della VI Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli. Sangermano, attualmente detenuto nel carcere di Ancona, è difeso dagli avvocati Raffaele Bizzarro e Nicola Quatrano. Anche Giovanni Minichini, sottoposto agli arresti domiciliari, è coinvolto nel processo per il reato di detenzione di armi, in particolare due pistole scoperte in loro possesso durante un blitz delle forze dell’ordine avvenuto il 4 novembre 2023.

Entrambi sono stati condannati dopo la richiesta di giudizio immediato presentata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Il Gup del Tribunale di Napoli ha inflitto a Sangermano una condanna a cinque anni e sei mesi di reclusione per la detenzione della pistola, mentre per il ruolo di promotore e organizzatore del clan, ha ricevuto una condanna a 13 anni e otto mesi.

Durante il processo di Appello, la difesa di Sangermano ha chiesto di verificare una possibile connessione tra i due procedimenti, in quanto entrambi saranno trattati davanti ai magistrati della VI Sezione. L’istanza di rinvio è stata accolta dal Collegio, con il sostituto procuratore generale Vincenzo D’Onofrio che non ha sollevato obiezioni.

Si è deciso di fissare un’udienza interlocutoria per il 31 maggio, durante la quale sarà valutata anche la connessione tra i due procedimenti. Resta dunque in attesa la data per il processo di Appello al clan, con la difesa che continua a vigilare sul corretto svolgimento dell’iter giudiziario.

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