Il 5 maggio è una data che continua a vivere nei ricordi di coloro che hanno vissuto la tragedia delle colate di fango che hanno colpito Episcopio 26 anni fa. Tra le storie dei sopravvissuti, c’è quella di Antonio, che all’epoca aveva solo due anni e che oggi riflette su come la sua vita sarebbe potuta essere diversa se non fosse stato per il rapido intervento dei suoi genitori che lo hanno messo in salvo. Le vite spezzate di 137 vittime sono ricordate sulla lapide in marmo del Monumento alla Memoria, tra cui quella di Gaetano e suo padre Aurelio, e Teresa che ha perso suo figlio e suo marito in quella terribile notte. Simone ha perso undici familiari, tra cui la moglie e le due figlie, lasciandogli solo una foto per ricordarle. Anche Paolo ha una sola foto che lo lega ai suoi cari scomparsi, e ogni sera la bacia con affetto. Le storie di dolore e di perdita si intrecciano tra le strade e i cortili di Episcopio, ma la forza della fede e dei ricordi continua a dare loro la forza di andare avanti e di raccontare la loro storia, nonostante il dolore che li accompagna ogni giorno.

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