Una dirigente nazionale della Fiom Cgil ha recentemente denunciato di aver ricevuto un proiettile inesploso nella sua busta dell’ufficio, seguito da una serie di lettere minatorie. Questa testimonianza ha scatenato una forte reazione di solidarietà, con il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica che ha assegnato un’agente di scorta e una sorveglianza rafforzata per la dirigente. Una campagna mediatica è stata avviata per mostrarle sostegno e non farla sentire sola.

La sindacalista in questione, Rosita Galdiero, ha raccontato i fatti risalenti al 2022, ma la Procura della Repubblica di Benevento ha dichiarato che le intimidazioni erano false. Gli atti sono stati trasmessi ai colleghi di Roma per competenza territoriale e il GIP di Roma ha fissato l’udienza preliminare per il 2 luglio prossimo.

Rosita Galdiero e il suo autista, Fulvio Piccirilli, dipendente della Fiom Cgil, sono accusati di aver messo in scena gli episodi di minacce, inclusa la detenzione del proiettile inesploso trovato negli uffici di Roma. Altre lettere minatorie, alcune provenienti da Solopaca, sono state recapitate alla sindacalista nella sua abitazione a Roma, così come negli uffici della Fiom di Roma e Benevento.

Gli investigatori ritengono che l’autista abbia materialmente “confezionato” le minacce, e le indagini sono in corso. Galdiero e Piccirilli sono imputati di porto e detenzione illegale di un proiettile inesploso, simulazione di reato e truffa. La vicenda continua a tenere banco e si attendono ulteriori sviluppi.

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