Il maxi-processo alla camorra di Scafati ha riservato un colpo di scena inaspettato: dieci assoluzioni tra cui quella del boss Giuseppe Buonocore, genero del defunto padrino Franchino Matrone, e solo otto condanne per un totale di 78 anni di carcere.
Il processo, nato dall’operazione antidroga “Buon Compleanno” del 2007, ha portato alla luce un gruppo attivo a Scafati e nel Vesuviano, specializzato nello spaccio di droga.
Secondo l’accusa, il gruppo cercava di ottenere il monopolio del traffico di stupefacenti sul territorio, imponendo regole agli altri spacciatori. Le indagini hanno permesso di ricostruire i traffici e gli accordi grazie alle intercettazioni telefoniche e al linguaggio criptato utilizzato dagli spacciatori.
Nel processo di primo grado, il Tribunale di Nocera Inferiore ha condannato otto imputati a pene severe, tra cui Carmine Alfano e Salvatore Desiderio, mentre dieci persone sono state assolte, tra cui Giuseppe Buonocore e Vincenzo Nappo.
Le motivazioni della sentenza verranno depositate nelle prossime settimane, mentre l’esito del processo ha lasciato spazio a diverse opinioni e interrogativi sulla giustizia e sulla lotta alla criminalità organizzata.

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