Il Comune di Napoli ha rifiutato l’invito formale alla mediazione per il decesso di Salvatore Giordano, lo studente di 14 anni morto a causa di frammenti di stucco caduti dalla Galleria Umberto I di Napoli nel luglio 2014. Gli avvocati dei genitori di Salvatore hanno deciso di rivolgersi alla Corte dei Conti per chiedere giustizia, poiché le legittime richieste sono rimaste inascoltate per dieci anni.

Gli avvocati hanno criticato il comportamento del Comune di Napoli, che si è rifiutato di partecipare alla mediazione per la liquidazione dei danni, costringendo i familiari di Salvatore a lunghi processi. Hanno evidenziato che la mancanza di intervento da parte del Comune ha causato danni emotivi alle vittime e ha compromesso l’immagine dell’ente.

Secondo i legali, il Comune è responsabile per non aver transennato i marciapiedi sottostanti ai crolli della Galleria, nonostante i segnali evidenti di possibili problemi. L’ostinazione dell’ente a non riconoscere le proprie responsabilità potrebbe portare a conseguenze economiche e di immagine molto gravi.

La decisione dei genitori di Salvatore di rivolgersi alla Corte dei Conti dimostra la determinazione nel cercare giustizia per la morte del loro figlio e mette in luce la mancanza di sensibilità e responsabilità da parte del Comune di Napoli.

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