Il cuore di una madre è un tesoro infinito, capace di compiere gesti estremi per il bene dei propri figli. Tuttavia, a volte questo amore smisurato può portare a conseguenze spiacevoli. È quanto accaduto ieri presso l’Istituto Penale per Minorenni di Airola, nel Beneventano, dove la madre di un detenuto è stata fermata e denunciata dalla Polizia Penitenziaria per aver tentato di introdurre sostanze stupefacenti all’interno della struttura.

Il vicecoordinatore regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, Sabatino De Rosa, ha reso nota la vicenda, elogiando il fiuto impeccabile degli agenti che hanno scoperto la droga nascosta in un indumento destinato al detenuto. De Rosa ha sottolineato l’impegno costante e l’abnegazione del personale penitenziario nel svolgere il proprio delicato compito.

Il segretario generale del SAPPE, Donato Capece, ha evidenziato come l’ingresso di droga nelle carceri sia un problema sempre più diffuso, dovuto alla presenza di numerosi tossicodipendenti tra i detenuti. Capece ha sottolineato l’importanza di fornire cure adeguate ai detenuti affetti da dipendenze al di fuori della prigione, per limitare l’ingresso di sostanze stupefacenti e garantire un ambiente più sicuro all’interno delle strutture carcerarie.

Inoltre, Capece ha evidenziato la complessità della situazione nelle carceri minorili, caratterizzata da giovani delinquenti sempre più precoci e da adulti giovani che continuano ad essere detenuti. Il sindacalista ha sottolineato la necessità di politiche di gestione adeguate per affrontare le sfide della realtà carceraria minorile italiana.

In conclusione, è importante riconoscere il ruolo fondamentale della Polizia Penitenziaria nel contrastare il traffico di droga nelle carceri e garantire la sicurezza sia dei detenuti che del personale penitenziario. La lotta contro la droga e la criminalità all’interno delle carceri è una sfida costante che richiede un impegno congiunto delle istituzioni e della società nel suo complesso.

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