Un anziano di 75 anni è stato azzannato da un cinghiale mentre si trovava nella sua campagna a Mandia, frazione di Ascea. L’uomo stava dando da mangiare ai suoi animali insieme alla moglie quando è stato improvvisamente attaccato dall’ungulato. Fortunatamente è riuscito a sfuggire all’aggressione cadendo in un dirupo, mentre il cinghiale si è fermato e poi è fuggito.
L’uomo è stato prontamente trasferito all’ospedale San Luca di Vallo della Lucania per ricevere le cure necessarie. Anche se il cinghiale lo ha colpito ad un braccio, fortunatamente non è in pericolo di vita. Questo episodio drammatico è solo l’ultimo di una serie di eventi che mettono a rischio la vita delle persone a causa della presenza eccessiva di cinghiali nel Parco nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni.
La presenza incontrollata di ungulati nell’area protetta sta causando danni economici al settore agricolo e seri rischi per la sicurezza dei cittadini. Gli incidenti stradali causati da questi animali selvatici sono sempre più frequenti, creando un problema anche dal punto di vista sanitario con la diffusione della peste suina.
Il Parco sta cercando di affrontare questa emergenza attraverso abbattimenti selettivi e la creazione di centri di raccolta, ma c’è ancora molto da fare. Recentemente si è tenuto un incontro a Vallo con i selecontrollori per discutere delle nuove disposizioni operative riguardanti l’attività di depopolamento dei cinghiali nelle zone di restrizione dell’emergenza peste suina africana.
Il presidente del Parco, Giuseppe Coccorullo, ha ribadito l’importanza del contributo dei selecontrollori e dei cacciatori autorizzati per affrontare questa problematica. Si sta lavorando per aumentare il numero di selecontrollori operativi e individuare nuovi centri di raccolta. Speriamo che grazie a queste misure si possa risolvere questa emergenza e garantire la sicurezza dei cittadini del territorio.