L’esploratore
Sin da piccolo ho sempre amato la natura, nonostante abbia trascorso la mia infanzia e adolescenza in una casa di città. Fin dall’età di sette/otto anni, grazie alla televisione, ho vissuto grandi avventure con la fantasia di un ragazzino immerso nelle immagini in bianco e nero dei luoghi esotici che venivano offerti. Ricordo ancora i pomeriggi passati a guardare i documentari durante “La TV dei ragazzi”, in particolare “Lungo le rive del fiume San Lorenzo”.
La televisione era un oggetto misterioso per mia nonna materna, che sedeva nella sala mentre io guardavo affascinato da un angolo opposto. La natura selvaggia, gli animali feroci, gli indiani con i loro costumi primitivi erano una miniera di ispirazione per me. Fin dal 1956 seguivo il programma “L’amico degli animali”, condotto da Angelo Lombardi, uno dei primi divulgatori scientifici.
Il desiderio di diventare un esploratore cresceva sempre di più in me. Mentre la mia casa in città mi sembrava sempre più stretta, il mare diventò la mia foresta vergine dove potevo esplorare e osservare la natura selvaggia. Grazie ai primi strumenti subacquei, ho iniziato a scoprire un mondo sconosciuto, pieno di pesci e crostacei.
La passione per la natura e la conoscenza mi ha portato a affrontare una sfida in classe, quando ho corretto la professoressa di geografia che aveva fatto un errore riguardo alla presenza della tigre in Africa. Dopo aver consultato il direttore dello zoo di Napoli e studiato a fondo la questione, ho dimostrato alla classe e alla docente che avevo ragione.
Questo episodio ha cambiato la mia vita, aumentando la mia autostima e portandomi a essere riconosciuto come un eroe dai miei compagni. Da allora, ogni mia interrogazione era un successo e ho acquisito fama tra gli altri docenti.
Riflettendo su questa esperienza, credo che la qualità della vita sociale dipenda dalla conoscenza e dalla consapevolezza di ognuno di noi. È importante ricordare il motto socratico “So di non sapere” e praticare il dubbio metodico, come ci insegna Cartesio.
L’importanza della formazione e della cultura è fondamentale per evitare fenomeni negativi come la corruzione e la cattiva gestione che affliggono la società moderna. Solo attraverso la conoscenza e l’educazione possiamo sperare in un futuro migliore per tutti.