La Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione ha preso una decisione importante riguardo al caso dell’avvocato M. D. di Airola, annullando la misura cautelare della sospensione dall’esercizio della professione. Il Tribunale del Riesame di Napoli aveva disposto questa misura nei confronti dell’avvocato, accusato di essere organizzatore di un’associazione a delinquere e di falso.
La Cassazione ha deciso di rimandare il caso ad un’altra Sezione per un nuovo Riesame. Durante l’udienza, è stata esaminata esclusivamente la posizione dell’avvocato di Airola. In precedenza, le Sezioni Unite della Suprema Corte erano state chiamate a decidere sull’utilizzabilità delle intercettazioni come prova contro tutti gli indagati nel procedimento. Le Sezioni Unite avevano già emesso una sentenza riguardo alle intercettazioni, dichiarandole inutilizzabili.
Il procedimento ha avuto inizio a seguito di un’inchiesta che ha coinvolto 11 persone, tra cui diversi professionisti, accusati di aver presentato numerosi ricorsi falsi e di aver tratto in inganno l’Autorità Giudiziaria. La decisione della Cassazione rappresenta un importante passo avanti nel chiarire la situazione e nel garantire la giusta difesa per tutti gli indagati coinvolti nel caso.