Il giornalista Pasquale Napolitano è stato condannato a otto mesi di carcere per diffamazione a mezzo stampa. La sentenza è stata emessa dal Tribunale di Nola, dopo che Napolitano ha pubblicato un articolo sull’Ordine degli avvocati di Nola nel 2020. Nonostante la pena sia stata sospesa per le attenuanti generiche, il giornalista dovrà comunque pagare una multa di 6500 euro e risarcire i danni e le spese legali.

Il Sindacato unitario giornalisti della Campania, a cui Napolitano è iscritto, ha annunciato di voler presentare un ricorso in Appello contro la decisione del giudice monocratico. L’articolo incriminato era breve, ma ha portato a gravi conseguenze per il giornalista. In passato, il SUGC ha già presentato un’eccezione di incostituzionalità che ha portato alla revoca della possibilità di condannare giornalisti a pene detentive.

È sorprendente che la sentenza sia stata emessa da un giudice non togato e che non rispetti le disposizioni della Corte Costituzionale riguardo al carcere per i giornalisti. In ogni caso, Napolitano ha annunciato di voler lottare per difendere la libertà di stampa e il diritto dei giornalisti a esercitare la propria professione senza timori.

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