Gli avvocati Villani, Furgiuele, Taormina e Botti hanno depositato il ricorso davanti al Riesame riguardo al sequestro dei beni del cosiddetto “clan delle aste”. Dopo che i beni erano stati prima dissequestrati e poi nuovamente posti sotto sequestro dalla direzione distrettuale antimafia di Napoli, si attende ora la fissazione dell’udienza davanti al tribunale del Riesame, sezione reale.
Entro il 18 maggio, data ultima per la presentazione dell’istanza di riesame, sono stati impugnati i sequestri dei beni che erano stati prontamente sequestrati dal pm Henry John Woodcock agli indagati Armando Aprile, Gianluca Formisano, Antonio Barone e Livia Forte. Dopo l’ordinanza emessa dal tribunale di Avellino, che ha rimandato gli atti al pm per la nuova formulazione del capo di imputazione, la DDa di Napoli ha nuovamente messo sotto sequestro 70 immobili, 26 terreni, 6 società, 3 autoveicoli e quasi 600 mila euro appartenenti ai componenti del clan delle aste.
La presenza di questa organizzazione camorristica irpina è stata confermata lo scorso 27 aprile dal Tribunale di Avellino, presieduto dal giudice Roberto Melone. La situazione è quindi ancora in evoluzione e si attendono sviluppi in merito alla decisione del Riesame riguardo al sequestro dei beni.