Uno dei padroni di cavalli più famosi d’Italia è stato condannato definitivamente per doping equino. Nove anni dopo che la sua cavalla è stata trovata con difillina nelle urine durante una gara all’ippodromo di Pontecagnano Faiano, il napoletano classe ’77 ha perso il ricorso presentato alla Corte di Cassazione. Questa sostanza dopante per i cavalli da corsa ha portato alla condanna a due mesi di reclusione e 300 euro di multa. La decisione degli ermellini della Settima sezione penale ordinaria ha confermato la colpevolezza dello stalliere, mettendo fine a una lunga battaglia legale. La sentenza rappresenta un duro colpo per il mondo dell’equitazione e dimostra che il doping non ha posto nel mondo degli animali da corsa. La giustizia ha fatto il suo corso e il padrone di cavalli, nonostante la sua fama e successo nel settore, dovrà ora affrontare le conseguenze delle sue azioni illecite.

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