Le aggressioni al personale sanitario sono diventate ormai una piaga diffusa in molte strutture sanitarie, inclusi gli ospedali. L’episodio avvenuto nell’ospedale San Rocco di Sessa Aurunca, in cui un’infermiera è stata aggredita da un parente di un paziente, è solo l’ennesimo esempio di questa triste realtà.

L’operatrice è stata colpita con violenza, tanto da dover ricorrere alle cure mediche per le ferite subite. Questo episodio ha suscitato l’indignazione della Cgil-Fp, che ha espresso solidarietà e vicinanza alla professionista agita. È necessario prendere provvedimenti concreti per contrastare queste violenze, che mettono a rischio la sicurezza e l’incolumità del personale sanitario, già gravato da un lavoro impegnativo e stressante.

Ciro Vettone, segretario casertano con delega alla sanità, ha sottolineato la necessità di una legge ad hoc per aumentare le pene per chi commette aggressioni contro gli operatori sanitari, e di un Piano straordinario per il Sud per rendere le sedi sanitarie più sicure, prevedendo anche la presenza di presidi di Polizia.

È urgente adottare misure concrete per garantire la sicurezza del personale sanitario, che svolge un ruolo fondamentale nella tutela della salute dei cittadini. Le aggressioni non possono essere tollerate e devono essere affrontate con determinazione e con interventi mirati. È necessario agire ora, prima che situazioni simili si ripetano e mettano a rischio la vita e l’incolumità di chi lavora per garantire la salute di tutti.

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