Il 21 maggio 2024, il vulcanologo ha lanciato l’allarme riguardo alla deformazione del suolo nell’area interessata, prevedendo ulteriori eventi vulcanici. È stata implementata una rete di monitoraggio nelle zone precedentemente trascurate, al fine di raccogliere nuovi dati e misurare tutti i parametri possibili. Le analisi dei gas hanno evidenziato un aumento delle temperature e della pressurizzazione del sistema idrotermale, con un’emissione giornaliera di 4.500 tonnellate di CO2.
Nel frattempo, a Pozzuoli sono stati evacuati 13 edifici e 39 famiglie, con l’allestimento di aree di attesa e di accoglienza. Anche il carcere femminile è stato completamente evacuato per motivi precauzionali, con le detenute trasferite in altre strutture della Campania.
I ricercatori e tecnici dell’Osservatorio Vesuviano lavorano senza sosta, registrando terremoti con una frequenza di 10-20 secondi. La situazione è di grande pressione e l’arrivo di ulteriori squadre è necessario per affrontare l’emergenza in corso. La sicurezza dei cittadini è la priorità, con la speranza di riuscire a far rientrare le persone evacuate il prima possibile.