Cinque persone sono attualmente sotto indagine per la morte di Alessandro Panariello, il giovane di 21 anni deceduto venerdì a Scafati a causa di un incidente sul lavoro. Secondo quanto riportato, il ragazzo stava lavorando in un edificio quando è stato colpito mortalmente da una lastra d’acciaio caduta da una carrucola che stava sollevando. La Procura di Nocera Inferiore ha incaricato un medico legale di effettuare l’autopsia nelle prossime ore.
Nel frattempo, la madre e la compagna del giovane hanno presentato una denuncia ai carabinieri di Scafati, spiegando che Alessandro aveva lasciato la scuola per aiutare la famiglia da almeno sette anni e che da allora lavorava in nero come operaio edile per la stessa ditta dove si trovava a prestare servizio al momento dell’incidente. Le due donne hanno raccontato che più volte il ragazzo aveva chiesto al datore di lavoro di metterlo in regola e di aumentargli la paga giornaliera, che era di soli 50 euro. Inoltre, aveva litigato più volte per la mancanza di sicurezza sul posto di lavoro, tanto da interrompere il lavoro e tornare a casa.
Questa tragica vicenda mette in luce una situazione di sfruttamento e pericolo sul luogo di lavoro, che ha portato alla perdita di una vita giovane e piena di speranze. È importante che vengano fatti tutti gli accertamenti necessari per far luce su quanto accaduto e che vengano presi provvedimenti per garantire la sicurezza dei lavoratori in situazioni simili. La morte di Alessandro Panariello non deve essere vana, ma deve portare a un cambiamento positivo per evitare che tragedie simili possano ripetersi in futuro.