La lotta della famiglia della giovane uccisa nella faida di Scampia per ottenere il riconoscimento del suo status di vittima innocente continua, nonostante i numerosi ostacoli che si sono presentati lungo il cammino. Vent’anni dopo la morte di Gelsomina Verde, la famiglia si trova ancora in tribunale, combattendo per ottenere giustizia.
Il processo contro Luigi De Lucia e Pasquale Rinaldi, alias “o Vichingo”, è stato rinviato a causa di un difetto di notifica, ma la famiglia non si arrende e continua a lottare per ottenere il riconoscimento ufficiale di Gelsomina come vittima innocente della camorra.
La questione del mancato riconoscimento dello status di vittima innocente è attualmente in fase di valutazione presso la Corte Costituzionale. La famiglia Verde ha dimostrato con fermezza la propria estraneità alle logiche criminali e ha rifiutato qualsiasi tentativo di corruzione da parte del clan criminale dei Di Lauro.
Le indagini che hanno portato all’individuazione dei colpevoli sono state possibili grazie alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, dimostrando che la lotta contro la criminalità organizzata è possibile solo con l’aiuto e la collaborazione di tutti.
La famiglia Verde continua a lottare non solo per Gelsomina, ma per tutte le vittime innocenti della camorra, sperando che la giustizia prevalga e che la memoria di Gelsomina venga onorata come merita.