Le carceri dell’Irpinia si trovano di fronte a numeri preoccupanti e allarmanti. Nel corso del 2023, sono stati registrati ben 1.135 eventi critici, tra cui 19 tentativi di suicidio e 134 atti di autolesionismo. Questi dati, resi pubblici dal garante regionale per i diritti dei detenuti, Samuele Ciambriello, evidenziano la complessità e le difficoltà delle quattro strutture carcerarie della zona.

Una delle principali criticità è il sovraffollamento, che comporta una serie di conseguenze negative. Ad esempio, nel carcere di Avellino sono presenti 625 detenuti, ben al di sopra della capienza massima prevista di 503. Allo stesso modo, la casa circondariale del Tricolle ospita 305 reclusi, superando i 276 posti disponibili. Questa situazione crea disagi e difficoltà per i detenuti, che possono subire una definitiva perdita di sé a causa della rescissione dei legami affettivi, familiari e sociali.

Anche il personale delle carceri presenta delle carenze, con 565 agenti penitenziari presenti rispetto ai 591 previsti dalla pianta organica. Inoltre, mancano mediatori linguistici adeguati, considerando che ci sono 130 stranieri detenuti nelle carceri dell’Irpinia. Anche dal punto di vista della salute, ci sono delle criticità: solo 13 medici di reparto, 22 infermieri e 7 psicologi per tutte le strutture carcerarie.

Ciambriello sottolinea la necessità di passare dalla sola custodia all’accudimento dei detenuti, con maggiori attività che coinvolgano i reclusi per mitigare i problemi legati alla detenzione. La situazione nelle carceri dell’Irpinia richiede un intervento urgente e mirato per migliorare le condizioni di vita dei detenuti e garantire il rispetto dei loro diritti.

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