È stato un fine settimana intenso per la Procura di Nocera Inferiore, che ha avviato gli interrogatori in seguito alla maxi inchiesta sulla presunta frode da 300 milioni di euro. Ieri mattina sono stati ascoltati diversi indagati, alcuni dei quali hanno scelto di non rispondere alle domande, mentre altri hanno fatto dichiarazioni spontanee riguardo alle accuse contestate. Il Gip ha disposto misure cautelari per nove persone, tra carcere e arresti domiciliari, e ha emesso un divieto di dimora.

Le accuse sono pesanti, con oltre 200 capi d’accusa tra cui associazione per delinquere, riciclaggio, frode fiscale, truffa aggravata ai danni dello Stato e falso materiale. L’indagine coinvolge 82 persone con base logistica a San Valentino Torio e ramificazioni in tutta la regione e in altre parti d’Italia. Tutto è partito da controlli su una donna che aveva presentato domanda di gratuito patrocinio nonostante avesse un reddito di 90mila euro.

La Guardia di Finanza ha scoperto un sistema di riciclaggio che coinvolgeva numerosi bonifici su carte postepay per ostacolare l’identificazione del denaro proveniente da reati tributari. L’operazione Alveare ha coinvolto 64 persone fisiche e 28 società, dimostrando l’entità e la complessità di questa frode.

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