Il Tribunale del Riesame di Napoli ha revocato la misura interdittiva applicata a Pantaleone Trasi, accogliendo l’appello presentato dal penalista Marino Capone contro l’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Avellino. La misura interdittiva riguardava la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio o servizio, in relazione ai reati contestati nella vicenda dei “corsi fantasma” all’Alto Calore. Trasi, insieme a Michelangelo Ciarcia, era stato coinvolto in questa vicenda legata all’organizzazione di falsi corsi di formazione professionale. Il Gip aveva ritenuto persistente l’attualità delle esigenze cautelari nei confronti di Trasi, ma il Tribunale del Riesame ha accolto l’appello sottolineando la mancanza di motivazioni sulla sua effettiva partecipazione ai reati contestati. Inoltre, la situazione finanziaria della società Alto Calore, sottoposta a concordato preventivo fallimentare, ha contribuito a far venir meno le esigenze di cautela sociale nei confronti di Trasi. Alla luce di questi elementi, il Tribunale ha deciso di revocare la misura interdittiva, ritenendo che le esigenze cautelari siano progressivamente scemate con il passare del tempo.

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