Dopo l’annullamento della confisca da parte della Corte di Cassazione, i fratelli Pellini si trovano ora di fronte a un nuovo maxi sequestro di beni del valore di 200 milioni di euro. Questa mattina, i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli hanno eseguito l’ordine di dissequestro e restituzione emesso dalla Corte di Cassazione e contemporaneamente hanno attuato un nuovo decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

Il patrimonio sequestrato comprende 8 società, 72 autoveicoli, 75 rapporti finanziari, 224 immobili, 75 terreni, 3 imbarcazioni e 2 elicotteri, per un valore totale di oltre 200 milioni di euro. Questi beni erano nella disponibilità dei fratelli Giovanni, Cuono e Salvatore Pellini, imprenditori di Acerra attivi in diversi settori, tra cui il recupero, lo smaltimento e il riciclaggio di rifiuti urbani e industriali.

Nel 2017, il patrimonio degli imprenditori era stato oggetto di un sequestro preventivo a seguito della loro condanna definitiva per reato di disastro doloso nell’ambito di un’inchiesta sulla Terra dei Fuochi. Successivamente, i beni sequestrati erano stati confiscati nel 2019, ma la Corte di Cassazione ha annullato il decreto di confisca nel 2024, ordinando la restituzione dei beni agli aventi diritto.

La Procura Generale della Corte d’Appello di Napoli ha quindi incaricato l’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati di procedere alla restituzione dei beni. Allo stesso tempo, la D.D.A. di Napoli ha autorizzato un nuovo sequestro dei beni dei fratelli Pellini, in quanto il precedente decreto era stato annullato solo per motivi formali.

In base alle indagini svolte, il Tribunale di Napoli ha emesso il nuovo decreto di sequestro nei confronti degli imprenditori di Acerra e dei membri delle rispettive famiglie. La situazione legale dei fratelli Pellini si fa sempre più complicata, con un nuovo sequestro di beni che si aggiunge alle vicende giudiziarie precedenti.

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