Olga, una donna attiva nell’associazionismo a Caserta, ha recentemente raccontato la sua brutta esperienza con la sanità locale, in particolare con l’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta.

Dopo aver notato delle macchie sulle gambe che causavano bruciore e gonfiore, Olga si è recata all’ospedale per cercare risposte. Dopo essere stata visitata da un dermatologo che le ha diagnosticato una specifica condizione, è stata dimessa senza ulteriori indagini. Tornata a casa, le macchie sono peggiorate e Olga è stata costretta a tornare in ospedale, dove le è stato detto che non potevano fare determinate indagini. Alla fine, ha deciso di rivolgersi a una clinica privata per ricevere le cure necessarie.

Il suo racconto mette in luce le carenze del sistema sanitario pubblico, che spesso costringe i pazienti a rivolgersi a strutture private per ricevere cure adeguate. La gestione scellerata della sanità a livello regionale e nazionale è il vero problema, che porta a situazioni come quella vissuta da Olga.

L’ospedale di Caserta, nonostante possa vantare alcune attività specialistiche di eccellenza, è spesso inadeguato a rispondere ai bisogni primari della popolazione. La mancanza di posti letto e di risorse adeguate evidenzia la necessità di interventi e cambiamenti a livello politico per garantire un servizio sanitario efficiente e accessibile a tutti.

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