La denuncia presentata da Lucia Russo alla Procura di Napoli ha scosso l’opinione pubblica per la presunta presenza di amianto negli stabilimenti RAI di Napoli. Il caso riguarda il padre di Lucia, Pasquale Russo, ex dipendente RAI deceduto per mesotelioma pleurico, un tumore causato dall’esposizione all’amianto.
Secondo quanto riportato nella denuncia, Pasquale Russo avrebbe lavorato per la RAI per 30 anni, esponendosi all’amianto durante la sua attività lavorativa. Nonostante l’entrata in vigore della legge 257/92 che ne vietava l’utilizzo, sembra che l’amianto sia stato impiegato per la costruzione di camini da scena e per altri scopi all’interno degli stabilimenti.
La denuncia di Lucia Russo non solo chiede di identificare i responsabili dell’esposizione ad amianto di suo padre e di avviare un procedimento penale, ma anche di attivare una verifica epidemiologica sull’impatto dell’uso dell’amianto nella RAI tra i dipendenti e i collaboratori.
L’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto e legale della famiglia Russo, ha sottolineato l’importanza di sottoporre a sorveglianza sanitaria tutti i dipendenti che potrebbero essere stati esposti all’amianto e di completare le bonifiche degli stabilimenti.
La morte di Pasquale Russo e la sua diagnosi di mesotelioma pleurico sono un grave monito sull’importanza di tutelare la salute dei lavoratori e di evitare l’esposizione all’amianto, una sostanza altamente cancerogena. Speriamo che la giustizia faccia il suo corso e che si adottino le misure necessarie per prevenire simili tragedie in futuro.