Il colonnello della Guardia di Finanza, Fabio Massimo Mendella, è stato assolto dalla Corte d’Appello di Napoli con la formula “perché il fatto non sussiste”, ribaltando così la condanna di quattro anni di reclusione emessa in primo grado per presunta corruzione. Dopo una vicenda giudiziaria iniziata nel 2014, Mendella ha finalmente ottenuto giustizia nel luglio del 2023 con l’assoluzione in appello.

Le accuse mosse contro di lui riguardavano verifiche pilotate sulle attività imprenditoriali dei fratelli Giovanni e Francesco Pizzicato, con l’accusa di non segnalare le irregolarità riscontrate in cambio di denaro e altre utilità. Tuttavia, la Corte d’Appello ha evidenziato che le prove a carico di Mendella erano basate su “meri sospetti” e “suggestive ipotesi investigative” prive di certezza probatoria.

La sentenza ha criticato il Tribunale di Napoli per una valutazione delle prove distante dai canoni della giurisprudenza di legittimità, sottolineando la mancanza di una valutazione rigorosa e individuale dei fatti e delle circostanze. Questo ha permesso di considerare possibili ricostruzioni alternative dei fatti, portando infine all’assoluzione del colonnello Mendella.

Riguardo ai fratelli Pizzicato, la Corte d’Appello ha evidenziato la loro “spregiudicatezza criminale” e “propensione a mentire”, descrivendoli come soggetti capaci di mistificare sia la gestione delle loro attività economiche che le loro vicende giudiziarie. Al contrario, la sentenza ha riconosciuto l’assoluta correttezza operativa di Mendella, sottolineando l’efficacia dell’attività investigativa da lui condotta quando era a capo del Gruppo territoriale di Roma.

In conclusione, l’assoluzione di Fabio Massimo Mendella rappresenta una vittoria per la giustizia e la correttezza professionale, dimostrando che la verità alla fine ha prevalso.

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