Il giallo dell’omicidio dell’imprenditore Sandro Ottaviani di Dragoni, avvenuto nel 2008, ha portato alla luce numerosi dettagli durante il processo in Corte d’Assise. Tra i nodi emersi c’è la questione della compravendita del capannone di Ottaviani, con Alfredo Carini e Cataldo Russo imputati. Gli avvocati coinvolti nella trattativa hanno raccontato dei dissidi sul prezzo e sulle condizioni di vendita, mentre alcuni operai presenti nella zona industriale di Dragoni il giorno della scomparsa hanno riferito di aver sentito un rumore simile a uno sparo provenire dall’officina di Carini.

Durante l’udienza sono emersi dettagli sul contratto di fitto di un altro capannone, fittato poco dopo la scomparsa di Ottaviani, e sulla figura di Carini, che si presentava come ex dirigente della polizia. Inoltre, la testimonianza di un ex poliziotto della squadra mobile ha rivelato che Ottaviani voleva vedere chi c’era dietro all’acquisto del capannone e che aveva ricevuto minacce da parte di Carini in passato.

Carini ha reagito alle testimonianze in aula, sostenendo di essere stato diffamato dal poliziotto e negando le accuse mosse nei suoi confronti. Il processo continuerà a fine settembre con la difesa di Carini, rappresentato dagli avvocati Giuseppe Stellato, Gennaro Ciero ed Emanuele Sasso, e la parte civile costituita dai familiari di Ottaviani con gli avvocati Luca Di Caprio ed Elio Napoletano.

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