L’ex sindaco Gianluca Festa si trova al centro dell’inchiesta “Dolce Vita” che lo ha portato davanti alla Corte di Cassazione. I suoi legali, Luigi Petrillo e Concetta Mari, hanno depositato il ricorso presso la suprema Corte di Roma dopo il rigetto del ricorso presentato davanti al tribunale Riesame. La misura cautelare ai domiciliari disposta dal gip del tribunale di Avellino Giulio Argenio è stata confermata dall’ordinanza firmata dal giudice Maria Vittoria Foschini.

Il ricorso, la cui data di discussione è ancora da stabilire, non si occuperà delle contestazioni ma esaminerà solo eventuali questioni di nullità o motivazioni apparenti. I giudici del tribunale di Napoli hanno evidenziato il rischio di reiterazione del reato di depistaggio e inquinamento probatorio, sottolineando inoltre che Festa non ha mostrato alcun segno di revisione critica del proprio comportamento.

Durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Giulio Argenio, l’ex sindaco aveva dichiarato di aver fornito domande di un concorso per vigili urbani di Brindisi, anziché quelle del concorso per vigili urbani di Avellino, prese da internet. Tuttavia, le indagini dei carabinieri hanno smentito la sua versione, confermando la corrispondenza tra il materiale ricevuto dall’indagato e le prove espletate presso il comune di Avellino.

L’attesa per la discussione del ricorso alla Corte di Cassazione è alta, e la situazione legale dell’ex sindaco rimane incerta. Resta da vedere quale sarà l’esito di questa vicenda che ha scosso l’opinione pubblica e ha sollevato molte domande sulla condotta di Gianluca Festa durante il suo mandato.

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