NAPOLI. La situazione carceraria a Poggioreale e Secondigliano rappresenta un quadro allarmante non solo a livello locale, ma nazionale. Il sovraffollamento, la presenza di detenuti con problemi psichiatrici e tossicodipendenti, e la mancanza di personale sociosanitario e psicologico stanno portando il sistema penitenziario sull’orlo del collasso. Non si tratta solo di episodi di autolesionismo e suicidio che coinvolgono non solo gli adulti, ma anche i minori detenuti. È necessaria una risposta complessiva, che vada oltre la semplice creazione di strutture di pronto intervento.

Il Garante campano per i detenuti, Samuele Ciambriello, sottolinea l’importanza di avere figure sociali presenti nelle carceri, oltre a misure alternative al carcere per affrontare il problema del sovraffollamento. In Italia, ad esempio, ci sono migliaia di detenuti che devono scontare pene brevi, per i quali sarebbero più adatte soluzioni diverse dalla detenzione.

Ciambriello evidenzia che in Campania, dove si sono verificati diversi suicidi e tentativi di suicidio, ci sono detenuti che potrebbero beneficiare di misure alternative al carcere, come le comunità terapeutiche di accoglienza. Inoltre, sono necessarie azioni concrete per prevenire episodi di violenza tra detenuti e nei confronti del personale penitenziario e sociosanitario.

La mancanza di riforme e l’indifferenza della politica nei confronti del sistema carcerario stanno contribuendo all’inefficienza del sistema. È urgente adottare misure concrete per affrontare questa emergenza.

Recentemente, a seguito delle scosse sismiche, il carcere femminile di Pozzuoli è stato evacuato e le detenute sono state trasferite in diverse strutture carcerarie. Ciambriello dubita che ci siano le condizioni tecniche per un ritorno tempestivo delle detenute a Pozzuoli e auspica una risposta unitaria per affrontare questa situazione complessa.

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