Il processo per usura a carico di Raffaele Rossetti e di suo zio Domenico, entrambi di Capodrise, si avvia alle battute finali. La prossima settimana è attesa la sentenza del collegio presieduto dal giudice Luciana Crisci del tribunale di Santa Maria Capua Verere.

Il pubblico ministero Vincenzo Ranieri ha chiesto 10 anni di reclusione per Raffaele e 9 per Domenico Rossetti. Sono accusati di usura e di una richiesta estorsiva ai danni di un imprenditore di Marcianise, che si è costituito parte civile con l’avvocato Mariano Omarto.

Secondo l’accusa, Raffaele Rossetti avrebbe prestato 29mila euro a un imprenditore in difficoltà, ottenendo in cambio 60mila euro in circa 6 anni. La situazione è diventata critica quando la vittima è stata costretta a cedere un immobile del valore di 170mila euro, intestato alla moglie come garanzia del prestito. La Procura distrettuale antimafia ha ipotizzato intimidazioni e atti di violenza per costringere il pagamento, incluso uno schiaffo all’imprenditore.

Gli imputati sono difesi dagli avvocati Antonio Pota, Angelo Raucci, Pietro Nardi e Nicola Musone.

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