Viviana Fenzi è stata una figura fondamentale nella vita di Nada, una presenza costante che ha segnato profondamente il percorso della cantante italiana. Nata nel 1953 a Gabbro, in provincia di Livorno, Viviana proveniva da una famiglia modesta ma ricca di amore. Il suo matrimonio con un uomo di origini contadine ha portato alla nascita di Nada, la figlia destinata a diventare una delle voci più celebri della musica italiana.

La vita di Viviana non è stata facile, segnata da una grave forma di depressione che spesso la costringeva a letto. Questa malattia ha influenzato il suo rapporto con la figlia, ma non ha mai smesso di amarla e di cercare di essere una buona madre. La nonna di Nada è stata un punto di riferimento importante, aiutando la bambina nei momenti di difficoltà.

Nonostante le difficoltà, la musica è stata sempre un punto di incontro tra Viviana e Nada. La voce della figlia era per la madre una fonte di conforto e di gioia, un momento in cui sembrava rinascere. Nada ha raccontato che cantare per la madre era uno dei pochi modi per sentirsi utili e vicine.

La morte di Viviana ha lasciato un vuoto profondo nella vita di Nada, ma ha anche segnato un momento di liberazione per la cantante. Nell’album “O Madre”, Nada esplora i sentimenti contrastanti legati al rapporto con la madre, cercando di trovare una pace interiore e di elaborare il dolore della perdita.

La storia di Viviana Fenzi è un esempio della lotta contro una malattia invisibile ma devastante, e della forza dell’amore tra madre e figlia. La sua eredità vive attraverso la musica e l’arte di Nada, che continua a portare avanti il suo messaggio di speranza e di resilienza. Il film “La bambina che non voleva cantare” offre uno sguardo profondo e commovente su questo legame unico, che ha segnato entrambe le protagoniste per sempre.

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