Un imprenditore è stato arrestato a Napoli in seguito a un’indagine condotta dalla Procura di Napoli e dai Carabinieri del Noe, la Guardia di Finanza e la Polizia locale. L’uomo, attivo nei settori dell’edilizia e dello smaltimento rifiuti, è stato accusato di aver sepolto ingenti quantità di rifiuti speciali, pericolosi e non, sulle colline di Napoli, nell’area dell’ex cava Suarez. Si tratta di un’attività criminale che ha causato un grave inquinamento ambientale, con la presenza anche di amianto frantumato tra i rifiuti. Il volume dei rifiuti sepoli è pari a un palazzo di 7-8 piani, con una base di 90 metri per 90. L’imprenditore è stato posto ai domiciliari e sono stati sequestrati beni per un milione di euro, tra cui società, autocarri e macchine per il movimento terra. Questo non è il primo caso per l’imprenditore, che in passato era già stato rinviato a giudizio per l’omessa bonifica della discarica Suarez, con un sequestro di beni per 3 milioni di euro. La magistratura ha definito la situazione come un inquinamento grave della zona, che richiederà ingenti somme per la bonifica. La salute delle persone nell’area densamente urbanizzata è a rischio, motivo per cui è stata disposta la misura cautelare dei domiciliari per l’imprenditore indagato.