La truffa del superbonus ha portato allo scatto di un sequestro preventivo per circa 93 milioni di euro, custoditi nei “cassetti fiscali” di sette società del settore edile. Tra queste, un’azienda di Caivano, che non è risultata essere in grado di effettuare lavori dalla portata milionaria nonostante avesse sette milioni di euro nel suo cassetto fiscale. La procura di Napoli Nord, guidata da Maria Antonietta Troncone, ha deciso di intervenire con un sequestro d’urgenza per bloccare la cessione dei crediti depositati, evitando che si volatilizzassero e complicassero il recupero dei crediti. Sette persone sono attualmente indagate per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, ma l’indagine è ancora in corso. Si sospetta che professionisti del settore siano coinvolti nella truffa, che coinvolge crediti fittizi per lavori mai eseguiti. Il sequestro preventivo di ieri rientra in un’inchiesta più ampia che ha già portato al sequestro di oltre un miliardo e mezzo di euro dal 2022 al 2023. Le indagini delle fiamme gialle hanno portato alla denuncia di 98 persone nel 2022 e a un secondo sequestro di 607 milioni di euro l’anno successivo, legati a crediti fittizi per lavori di ristrutturazione e di efficientamento energetico. La lotta contro le truffe legate ai bonus fiscali è quindi ancora in corso, con la speranza di porre fine a queste pratiche illegali che danneggiano l’economia e la credibilità del settore edile.

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