Servono indagini archeologiche per effettuare poi i lavori sul nuovo ponte di Caiazzano. Una doccia gelata quella della Soprintendenza fa all’associazione Schierarsi Cilento-Vallo di Diano che sperava in una celere apertura. La telenovela del ponte di Caiazzano quindi continua a essere ricca di spiacevoli colpi di scena.
La Provincia di Salerno è l’ente appaltante di lavori che rischiano di essere infiniti. Lo fanno sapere dall’associazione in quanto la Soprintendenza ha fornito loro, nella giornata di ieri, delle risposte «inquietanti». «Contrariamente alle recenti dichiarazioni rassicuranti e ottimistiche in merito alla imminente ripresa dei lavori, la Soprintendenza ha dichiarato nel suo parere relativo alla tutela archeologica». A oggi non è stato demolito in toto il ponte preesistente, condizione necessaria per poter effettuare quelle indagini archeologiche preventive che dovranno interessare le pile di fondazione del nuovo ponte, come disposto dalla Soprintendenza. E quindi i tempi si allungano.
«Non ci sono parole per definire l’ambiguità verso i cittadini da parte della Provincia di Salerno in merito alla situazione che investe e interessa la ricostruzione del ponte di Caiazzano che collega Padula e Sassano». Così inizia il comunicato di Schierarsi Cilento-Vallo di Diano in merito al transito viario sul ponte in questione fermo da quasi tre anni e con lavori nuovamente congelati.