Un imprenditore salernitano è stato coinvolto in un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza, insieme ad altri soggetti, tra cui un imprenditore lucano del settore delle agenzie funebri, la figlia di quest’ultimo e un avvocato potentino. Le misure cautelari emesse dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Potenza includono un arresto in carcere, degli arresti domiciliari e un sequestro preventivo di denaro.
Le indagini, avviate nel 2021, hanno rivelato che l’Agenzia di onoranze funebri “Padre Pio Società Cooperativa”, già sottoposta a sequestro, era gestita di fatto dalla famiglia lucana anziché dall’amministratore giudiziario. Ciò ha portato a un’indebita acquisizione dei profitti della società, che finivano nelle casse degli imprenditori anziché all’amministratore legale. Inoltre, padre e figlia avrebbero anche compiuto operazioni speculative con denaro, investimenti, pietre preziose, anelli, orologi e autovetture d’epoca di lusso.
Questa gestione illecita ha coinvolto anche un titolare di una concessionaria di auto di lusso a Padula, nel Vallo di Diano. Le indagini hanno portato alla luce un’attività criminale che coinvolgeva diversi soggetti, con intestazioni fittizie e operazioni illecite. La situazione è stata scoperta grazie all’inchiesta per associazione mafiosa dei componenti del clan Martorano-Stefanutti di Potenza, che ha portato all’emissione di provvedimenti di custodia cautelare e all’avvio delle indagini che hanno portato a queste nuove scoperte.
L’attività illecita e criminale di questi imprenditori e professionisti è stata svelata grazie all’operato della Procura lucana e degli inquirenti, che hanno portato alla luce una serie di reati legati alla gestione fraudolenta di un’agenzia funebre e all’appropriazione indebita di denaro e beni di valore. La lotta alla criminalità organizzata e alle attività illecite è un impegno costante delle autorità, che lavorano senza sosta per garantire la legalità e la trasparenza nel mondo imprenditoriale e professionale.
