La criminalità organizzata in Italia non accenna a diminuire, anzi, sembra che la camorra stia riprendendo a sparare per riaffermare il proprio controllo sul territorio. Dopo gli spari a Casal di Principe, ieri sono stati esplosi proiettili anche a San Cipriano d’Aversa, prendendo di mira l’abitazione di Oreste Reccia, detto “Recchie ‘e lepre”, attualmente in carcere per reati di mafia ed estorsione. Gli investigatori ritengono che i tre episodi siano collegati e che il motivo sia il controllo delle partite di droga. In particolare, sembra che i colpi siano stati sparati per avvertire Libero Emanuele Schiavone, figlio di “Sandokan” e recentemente scarcerato, che non c’è più spazio per la sua famiglia nel mondo della camorra. Il ritorno di Schiavone a Casal di Principe sembra aver infastidito alcuni esponenti emergenti del clan, decisi a mantenere il controllo sulla piazza di spaccio. Le indagini sono in corso per fare luce su questa situazione di tensione che preoccupa anche i cittadini dei due paesi coinvolti. Intanto, diverse associazioni e gruppi si stanno mobilitando per contrastare la criminalità e offrire supporto ai giovani in difficoltà. La speranza è che la collaborazione tra le istituzioni e la società civile possa contribuire a contrastare il dilagare della violenza e a garantire un futuro migliore per tutti.