L’ex assessore Alfonso Marrazzo è stato rilasciato dal carcere dopo oltre un anno e mezzo e posto ai domiciliari. È stato condannato nel maxi processo contro il clan Fezza-De Vivo di Pagani a una pena di 4 anni e 8 mesi. Il Tribunale di Nocera Inferiore ha accolto la richiesta dell’avvocato difensore Massimo Balzano di sostituire la custodia in carcere con quella dei domiciliari. Marrazzo, 51 anni, è tornato a casa a Pagani cinque giorni dopo la sentenza emessa dal tribunale nocerino, che ha escluso il suo coinvolgimento nel presunto sodalizio criminale e ridimensionato le richieste della Procura Antimafia di Salerno.
L’avvocato Balzano ha dichiarato che la scarcerazione di Marrazzo è il primo effetto della sentenza che lo ha scagionato dall’accusa di appartenenza al clan. Ora l’obiettivo è dimostrare la sua totale estraneità agli altri reati contestati. Bisognerà attendere le motivazioni della sentenza per comprendere il ruolo attribuito a Marrazzo e valutare un eventuale appello.
Secondo l’accusa, Marrazzo avrebbe messo a disposizione della criminalità organizzata la sua società di sanificazione per aumentarne il potere economico a Pagani. Il clan avrebbe ricevuto una percentuale degli introiti e favorito l’assunzione di individui legati all’organizzazione criminale. Inoltre, il clan avrebbe attaccato un imprenditore concorrente per favorire la società di Marrazzo.
Nonostante le iniziali richieste di pena fossero di 14 anni, il ruolo di Marrazzo è stato ridimensionato. Sarà importante attendere le motivazioni della sentenza per capire su quali elementi si sia basata la decisione del tribunale. A quel punto, la difesa potrà valutare un eventuale appello.