I carabinieri stanno indagando alla ricerca di eventuali complici di Antonio Mangiacapre, l’operaio di 53 anni di San Cipriano d’Aversa attualmente in carcere come presunto autore del duplice omicidio dei fratelli Marco Marrandino e Claudio Marrandino, uccisi lungo l’Asse Mediano ieri pomeriggio.
Difeso dall’avvocato Paolo Caterino, il 53enne è stato interrogato per due ore la scorsa notte dal pm Antonio Vergara del tribunale di Aversa-Napoli Nord. Mangiacapra ha fornito la sua versione dei fatti, negando di essere l’autore dell’omicidio. Secondo quanto riportato da CasertaCe.net, l’uomo ha affermato che due banditi lo hanno costretto a fermarsi mentre era in auto sulla Nola-Villa Literno, rubandogli la macchina. Quindi, l’uomo visto scendere dall’auto dei carabinieri e ripreso dalle telecamere di sorveglianza non sarebbe lui. Inoltre, il malore per cui è stato ricoverato alla clinica Pineta Grande di Castel Volturno sarebbe stato reale e non simulato.
I carabinieri hanno anche interrogato la persona che lo ha accompagnato in clinica, dove è stato poi fermato. Nella sua abitazione è stato trovato un fucile con la matricola cancellata, ma la pistola utilizzata per uccidere i due fratelli Marrandino non è ancora stata trovata. Le indagini si concentrano ora sul traffico telefonico e sui computer delle vittime e del presunto assassino, alla ricerca di mail, messaggi e contatti tra loro. Mangiacapre ha addirittura negato di conoscere i due fratelli, ma si sospetta che il movente possa essere legato a questioni economiche e a proprietà finite all’asta dei familiari di Mangiacapre, curate da una delle vittime, l’avvocato Marco Marrandino.
Si tratta ancora di una fase iniziale dell’indagine, che promette importanti sviluppi già durante l’udienza di convalida davanti al gip. Giuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991, appassionato di cinema d’azione, sport e cultura sudamericana, segue da vicino la vicenda.