La truffa ai danni dell’Unione Europea che ha coinvolto diverse società e persone residenti nel territorio salernitano ha portato alla luce un intricato intreccio di frode e illeciti di vario genere. Oreste D’Ambrosio, promotore e ideatore del sistema truffaldino, insieme al principale istigatore Raffaele D’Ambrosio e al commercialista Paolo Lucibello, ha messo in atto un piano per ottenere finanziamenti pubblici in modo fraudolento.

Le indagini condotte dai finanzieri di Pesaro hanno portato all’arresto di tre persone e al sequestro di beni per un valore di quasi mezzo milione di euro. Le accuse vanno dalla truffa aggravata al riciclaggio, passando per il falso in bilancio e la malversazione. Le società coinvolte, come la Vendre Più srl e la Tecno Nord Logistica Distribuzioni srl, sono state utilizzate come “schermi vuoti” per ottenere finanziamenti pubblici destinati al Piano nazionale di Ripresa e Resilienza.

Gli indagati avrebbero creato bilanci falsi e documenti contabili finti per dare l’illusione che le società fossero attive e in crescita, mentre in realtà erano inesistenti e non avevano alcuna attività commerciale o finanziaria. L’attività fraudolenta si sarebbe estesa anche ad altre società con sedi in altre province, con richieste di finanziamenti motivate da presunte attività di internazionalizzazione e sviluppo del commercio elettronico.

Le indagini hanno dimostrato un sistema ben orchestrato di frode e truffa ai danni dello Stato e dell’Unione Europea, con la complicità di professionisti e commercialisti che hanno contribuito a creare un sistema di falsificazione e inganno. Le difese degli indagati hanno annunciato ricorso contro le ordinanze di custodia cautelare, mentre le autorità competenti continuano a investigare per individuare eventuali altre società coinvolte in simili condotte illecite.

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