Il Comune di Salerno si sta interessando alla vicenda delle sacche di sangue sparite dal reparto di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Su richiesta del consigliere Arturo Iannelli, il dottor Massimo Frigino è stato audito in commissione Trasparenza per fare chiarezza sulla questione. Il presidente della commissione Ambiente ha dichiarato che ci sono tutti i presupposti per fare luce sull’accaduto.
Il dottor Frigino ha confermato il procedimento penale ma ha sottolineato di non essere stato ascoltato dalla Procura. Ha spiegato che le sacche sparite sono state 39 nel corso di circa cinque anni e ha fatto chiarezza sulla situazione di ciascuna di esse. L’errore informatico è stato riconosciuto come causa dell’incidente, che ha generato un certo allarme nella comunità.
Il presidente della commissione Trasparenza, Antonio Cammarota, ha sottolineato l’importanza di offrire chiarimenti alla comunità e ha ringraziato il dottor Frigino per aver contribuito a far luce sull’accaduto. Il medico ha ribadito che le sacche non sono sparite fisicamente, ma c’è stato un errore burocratico che ha generato un’importante reazione.
Il dottor Frigino ha anche parlato della questione giudiziaria, sottolineando di non avere notizie in merito e di non essere stato ascoltato. Ha ipotizzato che si possa andare verso l’archiviazione del caso, visto che il costo delle 39 sacche “sparite” sarebbe di circa 200 euro ciascuna, per un totale di 8mila euro in cinque anni.

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