La vicenda delle sacche di sangue “sparite” dall’ospedale Ruggi sembra destare più scalpore dei pazienti che attendono ore interminabili al pronto soccorso. Su iniziativa del consigliere Arturo Iannelli, presidente della commissione Cultura del Comune di Salerno, la commissione Trasparenza si è riunita ieri per discutere della questione. Il dottor Massimo Frigino, dirigente medico del servizio di immunoematologia dell’azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, è stato invitato come ospite speciale.

Durante l’audizione, Frigino ha spiegato la procedura di raccolta e conservazione del sangue, che avviene attraverso un rigoroso sistema informatizzato. Ha anche fornito dettagli sull’inchiesta della procura di Salerno, facendo riferimento a 39 sacche di sangue “scomparse” nel periodo 2019-2023. Il medico ha parlato di sacche eliminate senza certificazione, sacche di peso insufficiente e altre irregolarità che coinvolgono un totale di 39 sacche.

Il presidente Cammarota ha commentato l’importanza delle informazioni fornite dal dottor Frigino e ha sottolineato l’interesse della commissione per l’inchiesta in corso. Il caso delle sacche di sangue mancanti è seguito attentamente dalla procura di Salerno e dai carabinieri del Nas, che stanno indagando su presunte irregolarità nei registri e nel sistema di gestione dei dati.

Si teme che le sacche di sangue possano essere state utilizzate oltre la scadenza o smaltite in modo non regolare, a discapito dei pazienti. La situazione è allarmante e richiede un’approfondita indagine per garantire la sicurezza e la trasparenza nel sistema sanitario.

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