NAPOLI. Anche ieri la città si è svegliata sotto un cielo plumbeo e lattiginoso, causato dalle polveri del Sahara che stanno attraversando il Mediterraneo. L’afa che ha raggiunto il 75% e l’incendio che ha devastato la collina dei Camaldoli hanno contribuito a creare una sensazione di camminare e respirare in una sorta di bolla.

La polvere del Sahara ha fatto nuovamente la sua comparsa in Italia, portata dall’anticiclone africano e accompagnata da temperature elevate. Questo nuovo afflusso di sabbia desertica potrebbe avere effetti negativi sulla qualità dell’aria e sulla salute dei cittadini, come affermato dalla Società Italiana di Medicina Ambientale.

Il flusso di polveri sahariane, innescato da un profondo vortice depressionario sulla penisola iberica, ha causato un’intrusione di proporzioni anomale in Italia e in Europa centro-orientale. Anche se l’episodio più intenso è passato, potrebbero ancora verificarsi fenomeni fastidiosi e pericolosi a Napoli.

Le polveri contribuiscono all’aumento delle concentrazioni di Pm10 sul territorio, mettendo a rischio la salute di milioni di cittadini, in particolare bambini, anziani, cardiopatici e chi soffre di malattie respiratorie come l’asma. È importante evitare l’esposizione alle polveri desertiche e seguire i consigli dei medici in caso di presenza di questi fenomeni.

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