Erbe e acqua per un nuovo inizio: la magia di San Giovanni

La notte del 24 giugno è da sempre considerata la notte delle streghe, celebrata con riti e usanze popolari. Si credeva che in questa notte magica “cadde la rugiada degli Dei”, leggenda legata al solstizio d’estate e alla rinascita della natura. Le streghe, sapienti delle piante medicinali, raccoglievano erbe e preparavano pozioni magiche nella notte precedente San Giovanni, per prolungare i riti legati alla fertilità e alla belle stagione.

San Giovanni Battista, venerato da tutte le Chiese cristiane, è simbolo di vigore e splendore della natura. Le piante con effetti allucinogeni come la belladonna, la mandragora, l’iperico e la melissa sono legate a questa festa. La preparazione dell’oleolito di iperico è un rituale tramandato di generazione in generazione, ottimo per scottature e ferite.

L’acqua di San Giovanni, preparata con fiori raccolti e esposti alla luce della luna, è utilizzata per lavarsi il viso e le mani come segno di rinnovamento e inizio di una nuova vita. Le erbe raccolte diventano prodigiose: la menta contro l’influenza, il rosmarino contro la calvizie. I rituali d’amore, come separare l’uovo dal tuorlo durante la notte di San Giovanni, sono tradizioni propiziatorie.

Accendere i fuochi in questa notte è un rito purificante per scacciare i demoni e prevenire le malattie. Leggende, riti, usanze e sogni d’amore si intrecciano in una notte magica, dove erbe e acqua diventano strumenti di rinascita e benessere.

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