La vicenda legata all’omicidio di Mario Carotenuto, il giovane di 34 anni di Angri colpito mortalmente da un colpo di pistola nella notte tra il 15 e il 16 giugno, continua ad essere al centro dell’attenzione della procura di Nocera Inferiore. Ieri pomeriggio, gli inquirenti hanno interrogato un imprenditore, già testimone degli avvenimenti di quella notte. È possibile che sia stato convocato per fornire ulteriori dettagli e chiarimenti rispetto a quanto già emerso nelle prime ore dopo l’accaduto, presso il reparto dei carabinieri di Nocera. Va ricordato che attualmente in carcere si trovano due persone, l’imprenditore P.M. di 40 anni e il suo collaboratore M.N. di 30 anni, entrambi accusati di omicidio premeditato. Secondo le indagini condotte dal sostituto procuratore Michele Migliardi, il giovane Carotenuto sarebbe stato ucciso da un colpo di pistola sparato da P.M. al termine di una sorta di caccia all’uomo, dopo gli episodi accaduti in Via di Mezzo ad Angri.

La vittima era stata coinvolta in due aggressioni, prima contro il gestore di un pub e poi contro i due indagati, senza un motivo apparente. Attraverso le immagini delle telecamere di sorveglianza, la procura ha identificato i due uomini – P.M. armato di pistola e M.N. con un bastone – mentre si muovevano per le strade di Angri durante la notte alla ricerca di Mario Carotenuto. Nel frattempo, le difese dei due stanno lavorando per presentare un ricorso al Tribunale del riesame. Durante l’interrogatorio con il giudice, solo il 30enne ha deciso di rispondere alle domande, fornendo la sua versione dei fatti. Secondo le indagini, Carotenuto aveva provocato il panico in due occasioni nella movida di Angri, minacciando con forbici e forse un taglierino e danneggiando una vetrata. Pare che non fosse la prima volta che si comportasse in questo modo. Durante la notte, i due indagati lo avrebbero cercato per punirlo, fino a compiere l’omicidio.

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