Assolti dalla Corte d’Appello dopo la dura condanna di 6 anni e 6 mesi inflitta loro in primo grado a luglio del 2023, Salvatore Maresca e Luigi Stabile di Capaccio possono finalmente tirare un sospiro di sollievo. La Corte ha infatti stabilito che “il fatto non sussiste”, scagionando i due imputati dall’accusa di estorsione nei confronti di un acquirente di droga.

Secondo la pubblica accusa, Maresca e Stabile avrebbero minacciato la vittima, facendole credere di far parte di un pericoloso gruppo criminale, a causa di un debito contratto e non saldato. Tuttavia, gli avvocati difensori Mario Valiante e Antonietta Cennamo sono riusciti a smontare le prove presentate in primo grado, evidenziando le contraddizioni nelle contestazioni della pubblica accusa.

La Procura generale aveva inizialmente richiesto la conferma della condanna a 6 anni di reclusione per i due imputati, ma il collegio giudicante presieduto da Donatella Mancini ha ribaltato il verdetto del primo grado, assolvendo Maresca e Stabile perché “il fatto non sussiste”.

Questa sentenza assolutoria rappresenta una vittoria per la difesa, che ha dimostrato l’innocenza dei propri assistiti e ha smontato le accuse mosse nei loro confronti. Maresca e Stabile possono finalmente voltare pagina e guardare al futuro con più serenità, dopo mesi di angoscia e incertezza sul proprio destino giudiziario.

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