La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati di Maurizio Capoluongo, condannato per reati di camorra e attualmente a piede libero. Il tribunale di sorveglianza di Napoli aveva prorogato la misura della libertà vigilata nei confronti di Capoluongo, sottolineando che non aveva mai interrotto i legami con il clan dei Casalesi. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha ritenuto “illogica” questa decisione e ha annullato la proroga, rinviando il caso al tribunale per una nuova valutazione.

Capoluongo è stato associato alle implicazioni economiche del clan, ma la DDA di Napoli lo considera anche coinvolto in dinamiche armate. Nonostante l’accusa di aver partecipato all’assalto armato alla casa del clan Nuvoletta di Marano lanciata dal pentito Nicola Panaro, la magistratura antimafia non ha mai trovato prove definitive della sua presenza in quel contesto. Capoluongo ha sempre negato il suo coinvolgimento.

La storia di Capoluongo è stata oggetto di attenzione già nel 2022, quando venne rivelato il suo legame con Michele Zagaria e successivamente con Nicola Schiavone. L’uomo lavorava per un’azienda all’interno del Tarì di Marcianise, ma il suo passato criminale lo ha reso oggetto di sospetti da parte delle autorità.

L’avvocato del 63enne ha contestato la decisione del tribunale di sorveglianza di Napoli, sostenendo la mancanza di motivazioni valide riguardo alla presunta pericolosità sociale di Capoluongo. La Corte di Cassazione ha quindi deciso di annullare la proroga della libertà vigilata e ha rimandato il caso al tribunale per una nuova valutazione. Questa decisione avrà sicuramente un impatto significativo sul futuro di Capoluongo e sulle indagini in corso sulla sua presunta partecipazione a reati legati alla camorra.

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